Dizionario del cartongesso
Il cartongesso, noto anche come muro a secco (in tutto il mondo è conosciuto infatti come DryWall) è un pannello di gesso pressato tra due spessi fogli di cartone speciale.
Il suo spessore varia in base all’applicazione richiesta e grazie alle sua versatilità e proprietà può essere utilizzato per soluzioni termoacustiche, ignifughe ed idrorepellenti: le astre in gesso rivestito sono prodotte in varie versioni, spessori e dimensioni, per la costruzione di pareti, contropareti e soffitti, utilizzabili in tutte le tipologie edilizie per le finiture d’interni. In Italia, lo spessore più diffuso, reperibile nei centri di bricolage o magazzini di forniture edili è di 12,5mm (pari a mezzo pollice) e si vende in pannelli di 1,2×2 metri anche se si possono trovare di diverse misure come 1,2×3: in paesi come Francia e Inghilterra per esempio le sue dimensioni sono invece di 1,25×1,5. La microporosità della lastra favorisce un’eccezionale permeabilità al vapore acqueo, consentendo un’elevata traspirazione delle superfici, che fungono da regolatrici naturali dell’umidità interna, generando condizioni microambientali di particolare comfort, gradevolezza e salubrità.
La storia del cartongesso:
La grande diffusione e facilità di reperimento del gesso minerale ha sempre favorito, fin dai primordi dell’architettura, lo sviluppo di tecniche costruttive basate sul suo impiego. Già le popolazioni più antiche, come i Babilonesi, i Caldei e gli Egizi, conoscevano bene l’arte del gesso, la quale neppure si perse successivamente nel corso della storia, tanto da raggiungere il suo culmine durante il periodo Barocco e Rococò.
A partire dalla fine del XIX secolo, poi, fu ideato negli Stati Uniti un nuovo e rivoluzionario ciclo di produzione industriale ove il gesso si proponeva sotto forma di lastre omogenee di basso spessore ed in abbinamento a strati di cartone di armatura. Si dava luogo in tal modo ad un’efficace tecnica costruttiva, basata sul principio di un’orditura metallica di supporto e un rivestimento con le nuove lastre di gesso, al fine di realizzare elementi di separazione verticale (pareti e contropareti) ed orizzontale (controsoffitti) all’interno degli edifici. Da allora l’evoluzione del prodotto non ha conosciuto tregua, apportando trasformazioni sia alla natura della lastra che migliorie alle tecniche di posa, per la cui effettuazione sono stati messi a punto nel corso degli anni accessori appositi ed elementi complementari specifici.
L’utilizzo del gesso come materiale da costruzione è sempre stato piuttosto diffuso, in relazione anche alle locali tradizioni fabbricative. Gli operatori, infatti, ne hanno sempre apprezzato le qualità per la rasatura delle pareti, per realizzazioni di decori a stampo, oppure la sua facilità di lavorazione e fluidità dell’impasto per impieghi in funzione di legante.
Negli ultimi decenni del XIX secolo, tuttavia, negli Stati Uniti si cominciarono ad effettuare le prime prove per ottenere, in alternativa a manufatti in amalgama di catrame e carta-paglia, delle lastre in gesso rivestito da ambo i lati con dei fogli di cartone. Con questi primi tentativi, si cercò di ottenere un prodotto di facile e veloce applicazione quale rivestimento interno alla tradizionale struttura in legno delle abitazioni americane.
Tali tentativi ebbero pieno successo, la lastra fu rapidamente brevettata e fece la sua comparsa in Europa nel corso della prima guerra mondiale. La sua diffusione fu inizialmente circoscritta alle nazioni più settentrionali, dove la tecnica costruttiva delle abitazioni, a telaio di legno, meglio si adattava alle sue applicazioni.
Successivamente, ed in tempi più recenti, le lastre in gesso rivestito si diffusero nel resto d’Europa, per approdare agli albori degli anni sessanta anche in Italia e poi nei Paesi dell’area mediterranea.
Oggi il gesso è ampiamente utilizzato sia per realizzazioni decorative cui il materiale ottimamente si presta, sia in qualità di intonaco, di legante, di blocco monolitico da costruzione, dando vita a molteplici strutture per le necessità più svariate
Produzione del prodotto:
L’ampia distribuzione e la grande disponibilità di gesso minerale in natura sono alla base della sua antica applicazione in edilizia. I depositi naturali sono diffusi un po’ ovunque: in Italia vi è abbondanza di giacimenti di buona qualità. Molti di essi sono oggetto di attività estrattiva.
La materia prima, una volta estratta dalla cava viene depositata in opportune aree di stoccaggio in prossimità degli impianti di trattamento, ove viene frantumata, macinata e poi vagliata. La disidratazione avviene in forni, dove il materiale viene portato a cottura per temperature intorno ai 160 °C. Vengono poi eseguiti ulteriori trattamenti i quali, tra l’altro, servono a selezionare le caratteristiche del prodotto in funzione dei suoi impieghi.
Essi sono:
- il raffreddamento, che consegue lo scopo di stabilizzare uniformemente il prodotto
- la macinazione, la quale riduce la granulometria ai valori previsti dalla specifica di impiego
- l’additivazione, in cui vengono miscelati gessi di differenti caratteristiche oppure aggiunte modeste quantità di agenti in grado di modificare le qualità fisiche del prodotto finito.
Il cartongesso oggi:
Il cartongesso oggi ha assunto una valenza importantissima come materiale edilizio soprattutto dopo l’ ingresso delle nuove normative Europee in fatto di isolamento termico ed acustico ed alle nuove tipologie di lastre e pannelli studiati appositamente per ogni soluzione edilizia da utilizzare su pareti, contropareti e controsoffitti in cartongesso.
Grazie alle sua versatilità il cartongesso è utilizzato in applicazioni per protezione dal fuoco, cappotti per esterni, coibentazioni, strutture estetiche, compartimentazioni, problematiche di umidità e muffa, opere architettoniche da esterno mediante fibrocemento, etc.
La sua semplicità e velocità di montaggio, il costo ridotto di costruzione rispetto alle normali tecniche e materiali impiegati e la sua duttilità hanno contribuito al dilagarsi della sua utilizzazione nei vari rami dell’ edilizia moderna: risulta attualmente uno dei materiali più usati nell’edilizia leggera.
Sistema tradizionale e Sistema a secco (cartongesso) a confronto
Video comparativo
Velocità di posa, fasi e tempi di costruzione tra sistema tradizionale e sistema a secco
Controsoffitti in cartongesso:
sono un elemento di finitura, solitamente orizzontale (a volte inclinato o curvo), posto a ridosso del solaio al fine di migliorarne le caratteristiche prestazionali riguardo a:
- isolamento o assorbimento acustico
- isolamento termico
- resistenza al fuoco o anche per soli fini estetici
Sono largamente utilizzate anche per la necessità di occultare eventuali impianti tecnici, idraulici, elettrici, etc
Pareti divisorie in cartongesso:
sono un elemento di compartimentazione vero e proprio, e sono adatte sia nelle nuove costruzioni, prima o dopo la realizzazione del massetto, sia nelle ristrutturazioni.
Ad esse possono essere richieste caratteristiche di isolamento acustico, isolamento termico, resistenza al fuoco; sono diritte o curve, di altezza anche elevata.
Contropareti in cartongesso:
sono un elemento verticale aggiuntivo posto in prossimità di una parete o struttura esistente, al fine di migliorarne le caratteristiche prestazionali di isolamento acustico, isolamento termico, resistenza al fuoco, o anche per soli fini estetici.
Negli ultimi anni, grazie ai nuovi metodi di costruzione, sono molto utilizzate per la realizzazione di librerie, mensole di varie grandezze e forme, etc (strutture attrezzate)