Nel caso in cui l’ umidità riscontrata sul cartongesso sia dovuta a perdite nei tubi idraulici o infiltrazioni dall’ esterno è necessario per prima cosa risolvere il “motivo scatenante” ovvero tamponare la perdita o eliminare l’ infiltrazione e successivamente provvedere al risanamento del danno riscontrato sul cartongesso. Se il danno è minimo basterà lasciar asciugare le zone in questione , eventualmente trattandole con “primer” o prodotti specifici prima di imbiancarle nuovamente: talvolta però, in caso di esposizione prolungata all’ umidità, il cartongesso subisce danni irreversibili ed è necessaria la sua intera sostituzione tagliando le lastre danneggiate e sostituendole con altro cartongesso.
L’ operazione di sostituzione del cartongesso leso non è particolarmente difficoltosa e se si è pratici nel “fai da te” risulterà abbastanza semplice: tuttavia, anche se decidiamo di effettuare personalmente il lavoro, è sempre bene contattare una ditta specializzata in cartongesso prima di avventurarsi in operazioni di tal genere e chiedere consigli o sopralluoghi. Spesso infatti le contropareti in cartongesso hanno una certificazione REI contro il fuoco e andare ad intervenire personalmente potrebbe far decadere tale certificazione.
L’ umidità e la successiva muffa che talvolta si riscontra negli angoli delle stanze negli ambienti trattati con cappotto esterno o contropareti in cartongesso è duvuta fondamentalmente alla poca areazione dei locali: paradossalmente infatti isolare eccessivamente un ambiente determina la difficile circolazione dell’ aria ed il formarsi di vapore e umidità che inevitabilmente si deposita sulle pareti formando nel tempo muffe e affini. Tenere le finestre aperte per alcuni minuti durante il giorno sarebbe buona norma al fine di evitare tali problematiche, oppure predisporre alcune aperture di ventilazione interna/esterna predisposte con ventole di aerazione che permettano il corretto passaggio di aria continuo.